[…] per i motori di ricerca esistono delle buone regole di comportamento da seguire, fortunatamente sotto questo punto di vista poco importa il motore di ricerca e di riflesso il nostro target di mercato per il quale vogliamo ottimizzare il nostro sito, blog o e-commerce . Le buone norme di comportamento SEO valgono […] per tutti i motori di ricerca e rispettarle non è mai dannoso.

Nel mio primo post, Perchè un blog?, ho parlato di buone regole di comportamento SEO o Search Engine Optimization.

Il SEO è un argomento particolarmente complesso e spesso quando ci viene proposto comprende almeno 3 suddivisioni anche se volendo ben guardare e semanticamente parlando SEO sarebbe soltanto la prima di queste suddivisioni o attività.

Il vero SEO

La prima parte, d’obbligo per chiunque voglia intraprendere un’attività mirata a migliorare il suo posizionamento sui motori di ricerca, consiste in mere ottimizzazioni tecniche ed è una vera ottimizzazione SEO.

Un’attività di questa tipologia è sempre consigliabile, è economicamente affrontabile indipendentemente da quale sia la dimensione del vostro business ma può offrire buoni risultati soltanto nel caso il vostro sito web, blog o e-commerce abbia già dei contenuti.

L’esperto SEO (nel caso troviate i nostri articoli interessanti potrebbe essere uno di noi), dovrebbe cominciare l’attività valutando le problematiche del vostro attuale sito web e proponendo soluzioni ed eventualmente miglioramenti, prestando particolare attenzione ad una serie di aspetti che cercherò di spiegare brevemente:

corretta configurazione del web server: il web server (apache, nginx o simili), è spesso purtroppo sottovalutato, viene spesso configurato in tutta fretta controllando soltanto che funzioni correttamente, ma frequentemente si lasciano in secondo piano aspetti come la sicurezza offerta, la sua efficienza e soprattutto l’idoneità per il SEO. I primi due aspetti influiscono in maniera secondaria sul SEO ma fortemente sulla capacità del vostro portale di convertire i visitatori in clienti, per vostra stessa esperienza potrete notare che un sito lento o segnalato come pericoloso non sarà sicuramente quello a cui vi affiderete, ma rimanderò questo discorso ad un post dedicato. Il terzo aspetto è quello tecnicamente più importante per l’ottimizzazione per i motori di ricerca, il web server è responsabile della corretta corrispondenza di un URL (per i meno esperti l’indirizzo digitato o comunque visibile nella barra del browser) ad una pagina, le url storicamente sono molto importanti per il SEO ed avere un URL di tipo http://sito.com/index.php?parametro1=categoria&parametro2=prodotto è estremamente penalizzante rispetto ad un url di tipo  http://sito.com/categoria/prodotto/. Preciso che l’avverbio storicamente ha un significato ben preciso. Tempo addietro un URL di questo tipo non avrebbe permesso in molti casi ai motori di ricerca di distinguere una pagina del vostro portale da un’altra pagina rendendo così i vostri contenuti pressochè inutili. Ad oggi i motori di ricerca si sono evoluti e sono in grado di riconoscere questi parametri e distinguere le singole pagine, ma ad opinione della maggior parte degli esponenti del settore (sì è un’opinione, perchè i motori di ricerca forniscono delle linee guida da seguire ma non spiegazioni o specifiche precise sul loro funzionamento ), alle parole contenute in queste URL i motori di ricerca attribuiscono un forte valore. Per avere una prova evidente del fatto che vengano prese in considerazione potete cercare su google “lorem ipsum” noterete che nei risultati di ricerca la parte di URL corrispondente sarà evidenziata in grassetto quando presente.

Corretta configurazione del vostro CMS: nel caso il vostro sito o portale sia basato su un CMS (wordpress, drupal, joomla e simili) o su una piattaforma di e-commerce (magento, opencart e simili) questo software dovrà essere configurato ed ottimizzato correttamente per poter permettere al web server di offrire i contenuti secondo URL SEO friendly (cioè contenenti le principali parole chiave) e per offrire, in modo spesso automatizzabile, le ottimizzazioni HTML che affronteremo in seguito. L’uso di un CMS o piattaforma molto diffusa e Open Source permette un intervento più economico, maggiormente efficiente e permette di non dover interpellare e coordinare i precedenti fornitori per eseguire le modifiche. Al contrario di CMS e piattaforme proprietarie che spesso non offrono nessuna possibilità di un’ottimizzazione facile e ad un costo contenuto, fino ad arrivare a casi estremi dove l’ottimizzazione è impossibile.

Ottimizzazione del codice HTML: Il codice HTML merita una cura che spesso non gli viene dedicata, un codice HTML semanticamente corretto e magari arricchito da dei metadati (microformat, rdfa, microdata, schema.org, opengraph, ecc) permette ai motori di ricerca di mostrare alcuni dettagli aggiuntivi tra i quali una corretta descrizione della pagina, una piccola immagine dell’autore, una serie di link fondamentali e perfino una valutazione in stelle per un prodotto. Questi dati aggiuntivi non sono particolarmente importanti in quanto tali ma in quanto a spazio occupato sulla pagina di ricerca, ad esempio su google in una pagina con 10 risultati salterà maggiormente all’occhio quello che riporterà dei piccoli link e le stelle della recensione essendo più colorato ed occupando più spazio. L’aspetto secondario di questo tipo di ottimizzazione consiste nella capacità da parte dei motori di ricerca di distinguere correttamente il contenuto della pagina dalle sezioni non rilevanti e cioè la navigazione, il footer, l’header, ecc aumentando quindi la qualità del dato indicizzato.

Verifica di cattive pratiche: Verifica di cattive pratiche che consistono in frameset, iframe, testi aggiunti tramite javascript o altri sistemi asincroni, contenuti testuali slittati verso il fondo del codice html a causa di javascript e css inclusi nell’header. Non si ha la totale  ed assoluta certezza di quanto i motori di ricerca indicizzino in questi determinati casi e con che qualità, ma sicuramente questi aspetti influiscono negativamente e nel migliore dei casi ne rallentano l’indicizzazione e sono quindi pratiche da evitare.

Nel prossimo post cercherò di spiegare un’attività che viene definita White Hat ed è eseguibile anche dai meno esperti una volta instradati

 

 

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